Cile: presidente vescovi su incendio chiesa dei Carabinieri, “violenza rende più profonde le ferite del Paese”

“Con la stessa forza con la quale abbiamo considerato giuste le legittime domande sociali e abbiamo promosso il rispetto dei diritti umani, condanniamo in tutte le sue forme questa persistente violenza che non fa altro che rendere più profonde le ferite del Cile”. In particolare, “questo atto vandalico e violento risulta completamente incomprensibile, ancor di più considerando che la Chiesa, come istituzione, si pone al servizio di tutta la comunità”. Lo afferma mons. Santiago Silva Retamales, vescovo castrense e presidente della Conferenza episcopale cilena, in riferimento agli ultimi episodi di violenza e soprattutto all’incendio, avvenuto nella serata di ieri a Santiago del Cile, della chiesa di San Francisco de Borja, assegnata al corpo dei Carabinieri. Scrive in una nota mons. Silva: “Nei primi giorni del nuovo anno abbiamo assistito nel Paese a episodi violenti, che hanno provocato feriti, tra cui diversi bambini, e la distruzione intenzionale di edifici pubblici e privati”. Soprattutto, “siamo sconcertati per l’attacco, la profanazione e l’incendio della chiesa istituzionale dei Carabinieri, dedicata a san Francesco di Borja . È un luogo e uno spazio sacro, dedicato a Dio e all’attenzione umana , pastorale e spirituale per i carabinieri, le loro famiglie e di tutte le persone che cercano il Signore con cuore sincero”.
Inoltre, il vescovo esprime la sua vicinanza ai membri dei Carabinieri, che in tutto il Paese “sono uniti spiritualmente attorno a questo tempio negli ultimi decenni”, e li incoraggia a “continuare nella determinazione di salvaguardare l’ordine e la pace sociale”. “Il nostro impegno – conclude la nota – continua a essere quello di costruire una società più rispettosa, giusta e pacifica. Il futuro del Paese dipende dalla nostra capacità di dialogo sincero, per discernere ciò che è giusto, da accordi trasversali che vengono rispettati e da azioni concrete, che restituiscano al Cile la sua anima di popolo con una vocazione per l’unità, il rispetto per tutti e lo sviluppo integrale”.

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