Il progetto di “soluzione” del conflitto israelo-palestinese lanciato dal presidente Donald Trump e dal lui presentato come “il piano del secolo” rappresenta in realtà “un segnale di odio, guerra e oppressione”, che rischia di mettere “a ferro e fuoco” la Terra Santa dove è nato Gesù Cristo. Lo ha detto il cardinale libanese Bechara Boutros Rai, Patriarca di Antiochia dei maroniti, la sera di giovedì 30 gennaio, nelle riflessioni con cui ha accompagnato la recita del rosario che dallo scorso ottobre si svolge nella chiesa della sede patriarcale maronita di Berkè, alle 5 del pomeriggio, per invocare il dono della pace per il Libano. Le parole del Patriarca Rai, riferisce Fides, sono risuonate nette e inequivocabili: il primate della Chiesa maronita ha invitato tutti a pregare per la Terra Santa, “dove è nato il Salvatore Gesù Cristo, dove si è rivelata la Santissima Trinità, dove è stato portato a compimento il disegno di salvezza e redenzione, è stata istituita la Chiesa, e da dove è stato annunciato a tutto il mondo il Santo Vangelo”. Non è possibile – ha rimarcato il Patriarca – accettare “che questa terra sia messa a ferro e fuoco” per le intenzioni e le scelte “di una persona che ha deciso di mettere da parte tutta la storia”. “In Terra Santa – ha aggiunto il cardinale maronita – convivono ebrei, cristiani e musulmani, come ha voluto Dio. E questa terra non può sopportare questa decisione politica presa dall’Amministrazione o dal presidente degli Stati Uniti”. Il Patriarca ha concluso la sua riflessione implorando che Dio risparmi ai popoli le nuove, possibili sofferenze provocate “da questo progetto voluto dal Presidente statunitense”, e ricordando che non ci può essere pace quando prevale l’ingiustizia e la prepotenza.