“Costruire sulla base della visione di due Stati e svilupparla in linea con la legittimità internazionale, e aprire un canale di comunicazione politica con l’Organizzazione per la liberazione della Palestina, l’unico rappresentante legittimo del popolo palestinese riconosciuto a livello internazionale”: è quanto chiedono all’amministrazione Usa e alla comunità internazionale i Patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme in una dichiarazione diffusa ieri nella Città Santa. Nel testo i capi religiosi ribadiscono che “Gerusalemme deve essere una città aperta e condivisa dai due popoli, palestinesi e israeliani, dalle tre religioni monoteistiche” e confermano il loro appoggio “alla custodia sui Siti Santi del Regno hashemita”. Dai leader anche un appello “a tutti i partiti politici, le fazioni e leader palestinesi di incontrarsi per discutere ogni controversia così da porre fine allo stato di conflitto interno e alla divisione per adottare una posizione unitaria in vista della costruzione dello Stato basato sul pluralismo e sui valori democratici”. Tra i firmatari della dichiarazione il patriarca greco ortodosso Teofilo III, il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, e l’amministratore apostolico del patriarcato latino di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa.