“Le vittime sono ogni giorno nella mia preghiera e continueranno ad esserlo. Prendendo la parola dopo tanti anni di silenzio e sofferenza ci hanno aiutato ed hanno aiutato la Francia intera a prendere coscienza dell’ampiezza e delle conseguenze disastrose di questi atti abominevoli”. Rompe il silenzio il card. Philippe Barbarin e con un messaggio video si rivolge ai fedeli della diocesi di Lione, riservando un pensiero particolare alle vittime degli abusi sessuali commessi all’interno della Chiesa. Assolto ieri dalla Corte d’appello, il cardinale tiene a ringraziare tutti, dall’amministratore apostolico, mons. Michel Dubost, che lo ha sostituito in questo periodo alla guida dell’arcidiocesi, ai sacerdoti, diaconi, consacrati e laici, che lo hanno accompagnato “in questa lunga vicenda giudiziaria”, e ai suoi avvocati che lo hanno seguito e consigliato “con competenza”.
“È arrivato il momento – afferma il cardinale – che la Chiesa e tutta la società si risveglino. Propongo allora che si preghi anche per la giustizia perché – e non sono il solo – abbiamo scoperto in questo processo fino a che punto la sua missione è delicata. Riguardo poi agli aggressori chiediamo che possano presentarsi davanti alla Misericordia di Dio. Nel Vangelo di oggi, Gesù dice che niente è nascosto se non per essere manifestato. Tutto quello che abbiamo vissuto ci aiuta a comprendere la verità di questa parola”. L’arcivescovo ripete poi a questo punto quanto già annunciato ieri in una breve dichiarazione alla stampa: “Rimetto di nuovo il mio incarico nelle mani di Papa Francesco e se lo desidera andrò ad incontrarlo. Prenderà il tempo necessario per decidere. Sarà per la Chiesa di Lione l’occasione di aprire un nuovo capitolo”. Il cardinale chiude il suo messaggio, quasi fosse un addio, ricordando le parole pronunciate nel Vangelo da Simeone: “Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola”. E aggiunge: “Conto sulla vostra preghiera e voi contate sulla mia. Ricordiamoci la consegna del Signore che ci ha chiamato a rimanere nell’unità perché da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri”.