Fine vita: card. Betori (Firenze), “la cura del bambino ammalato e della famiglia è missione della società”

“La presa in carico del bambino ammalato e della sua famiglia va considerata come una vera e propria missione, tanto più se si tratta di malattie incurabili. In questi casi, più che altrove, si presenta la necessità di garantire ai piccoli un percorso il più indolore possibile dal punto di vista fisico, ma anche umano e spirituale”. Lo ha detto il card. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, questa mattina, aprendo il convegno nazionale, “L’hospice pediatrico nodo centrale della rete di cure palliative. Verso un modello nazionale di assistenza”, promosso dall’Azienda ospedaliero-universitaria Meyer e dalla rete pediatrica toscana. Alla giornata di studi partecipano i più importanti dipartimenti e ospedali pediatrici in Italia, tra cui il Bambino Gesù di Roma, il Gaslini di Genova, il Santobono-Pausilipon di Napoli.
Il card. Betori ha poi ricordato le parole di Papa Francesco nel messaggio inviato nel 2018 al convegno internazionale sulle cure palliative organizzato dalla Pontificia Accademia per la vita, in cui invitava a una “riscoperta della vocazione più profonda della medicina, che consiste prima di tutto nel prendersi cura”, anche quando non è possibile guarire. “Questo – ha affermato – significa non abbandonare le persone malate, ma anzi stare loro vicino e accompagnarle nella difficile prova che si fa presente alla fine della vita”.
L’arcivescovo ha anche evidenziato tutto l’impegno della Chiesa fiorentina “che ha risposto volentieri” all’appello di collaborazione che le è stato rivolto per la realizzazione del nuovo hospice pediatrico regionale toscano “Casa Marta”. “Siamo stati ben lieti – ha commentato – di mettere a disposizione a questo scopo l’attuale “Casa Benelli”, struttura della nostra Fondazione solidarietà Caritas onlus, che parteciperà poi alla sua futura gestione”.

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