“L’andamento climatico avverso con il 60% in più rispetto all’anno precedente di eventi estremi fra tempeste, vento, trombe d’aria, grandine e caldo fuori stagione ma anche il crollo dei prezzi all’origine hanno tagliato del 2,7% il valore aggiunto lordo in agricoltura nel 2019”. È quanto afferma la Coldiretti commentando le ultime stime Istat sull’andamento del Pil che in Italia risulta stagnante nel 2019. “Il taglio della produzione nei campi – spiega l’associazione – ha coinvolto quasi tutti i comparti dal vino (-12%) alla frutta (-3%) fino ai cereali (-2,6%) con l’olio d’oliva in controtendenza (+32%)”. Secondo Coldiretti, “a pesare è l’eccezionalità degli eventi atmosferici che è ormai diventata la norma anche in Italia tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione”. Il 2019 è stato in Italia il quarto anno più caldo dal 1800 con una temperatura superiore addirittura di 0,96 gradi rispetto alla media di riferimento secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr ma a pesare è anche la più elevata frequenza di fenomeni estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità.
“Una situazione meteo – prosegue Coldiretti – alla quale si aggiunge una sostanziale deflazione nei campi dove la frutta, dalle albicocche alle pesche, è stata pagata pochi centesimi, circa il 30% in meno rispetto allo scorso anno e al di sotto dei costi di produzione”. “Gli agricoltori – sottolinea la Coldiretti – per potersi permettere un caffè devono vendere tre chili di frutta sulla quale pesano quest’anno i drammatici attacchi della cimice asiatica che nelle regioni del Nord ha distrutto i raccolti in numerose aziende”.