Dialogo interreligioso: Elzir (imam Firenze), “è un segno di coraggio per costruire pace e giustizia”

“Il dialogo interreligioso è un segno di coraggio perché rappresenta qualcosa di scomodo. È un cammino difficile, ma è l’unica strada per costruire pace e giustizia”. Lo ha detto Izzeddin Elzir, imam di Firenze, ieri, a margine dell’incontro dedicato al “Documento sulla fratellanza umana” sottoscritto ad Abu Dhabi da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb. Con questo momento di riflessione, i promotori – Centro internazionale studenti Giorgio La Pira, Istituto universitario Sophia, Fondazione Giorgio La Pira, Comunità Islamica Firenze e Toscana – hanno inteso mettere in luce la condivisione del Documento tra componenti cristiane e islamiche, con il desiderio di dare vita a un percorso più strutturato tra le due realtà religiose. “A Firenze vi è lungo trascorso di amicizia tra la comunità musulmana e cristiana. Con la volontà, la perseveranza, si può però creare spazi di confronto anche laddove sembra impossibile”, ha proseguito. L’imam ha poi evidenziato come “le religioni non devono essere prese dal potere politico”. “Il mio invito ai politici e a chi ha il potere è di rispettare la legalità internazionale”.
Izzeddin Elzir ha condannato l’antisemitismo affermando che “dobbiamo collaborare insieme per cercare di eliminare questo cancro, questa malattia della nostra società”. “A prescindere dalla nostra fede, dal nostro credo”. L’ha considerata “una questione di rispetto dei diritti universali”. E ha concluso a proposito dei cristiani perseguitati, oltre 300 milioni nel mondo, sottolineando “la necessità che tutti, a livello internazionale, lavorino per la libertà religiosa”.

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