“Siamo preoccupati dell’orientamento che sembra esprimere la Commissione Ue sui rischi di una regolamentazione non proporzionata del sistema banche. Il Cnel, insieme a tutte le forze sociali e produttive, ritiene che l’eccessivo rigore possa comprimere la capacità espansiva del sistema economico. Noi abbiamo bisogno di regole che garantiscano solidità al sistema finanziario ma nello stesso tempo diano concreto sostegno e linfa alle scelte espansive annunciate dalla Commissione a cominciare dal New Green Deal”. Ad affermarlo è Elio Catania, vicepresidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel), a margine di un incontro svoltosi a Bruxelles e promosso con Comitato economico e sociale europeo (Cese) e Associazione bancaria italiana (Abi) per riflettere sulle criticità del sistema e costruire proposte verso un modello più efficiente a sostegno di imprese e cittadini.
“Condividiamo i forti dubbi già sollevati da Abi, dalla Federazione bancaria europea e dal sistema delle imprese, quali Confindustria e Business Europe”, prosegue il vicepresidente del Cnel, secondo cui “senza un settore creditizio in grado di supportare l’iniziativa privata, qualsiasi progetto di policy resta solo sulla carta. Non possiamo avere l’ambizione di un sistema produttivo competitivo su scala globale, di avere poli industriali di dimensione europea e poi non assicurare alle imprese un adeguato accesso al credito per finanziare innovazione, crescita e occupazione. Ci rimettono le imprese, i lavoratori e il benessere collettivo dell’Europa, possibile terreno di conquista di poli economici che operano da est e da ovest del Vecchio Continente”. “Il Cnel – conclude Catania –, insieme al Cese, intende proseguire, già dalle prossime settimane, la collaborazione con Abi e con le altre forze produttive e sociali per rappresentare alle istituzioni europee i rischi evidenti e offrire soluzioni sostenibili”.