“La frattura tra Sistema e Paese che abbiamo segnalato nei precedenti Rapporti stenta a trovare elementi di ricomposizione; anzi, si è allargata nel corso dei mesi e pone nuovi problemi che rendono ancora più complessa ed incerta la prospettiva generale. Una frattura che produce numerosi danni anche sul piano economico e mette in discussione la stessa tenuta sociale del Paese. Ciò richiama l’urgenza di affrontare i nodi che sono all’origine di un disagio diffuso, che alimentano il pessimismo e il qualunquismo, che delegittimano la politica, che frenano la capacità di costruzione del futuro, che impediscono la possibilità di mettere a frutto le enormi potenzialità possedute dall’Italia”. Lo afferma il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, nella presentazione del 32° Rapporto Italia, programmaticamente intitolato “Uno Stato da ri-costituire”. Secondo Fara, infatti, per far fronte alla situazione descritta “la politica deve fare una cura ‘ri-costituente’, cioè deve affrontare una nuova fase costituente”. “Malgrado il clima d’odio e di reciproco disprezzo che anche negli ultimi mesi ha caratterizzato gli scambi tra i leader e le fazioni politiche – rileva il presidente dell’Eurispes – da più parti, senza enfasi e sottovoce, anche recentemente si è rilanciata l’opzione di una Assemblea che riformi la seconda parte della Costituzione. Una nuova Costituente, dunque”. In questo modo, sostiene Fara, “si darebbe un segnale al Paese: stiamo lavorando, tutti insieme, e per voi, e anche il singolo cittadino, con ogni probabilità, sarebbe disponibile a dare credito al tentativo”. “Un progetto ambizioso, che potrebbe essere tacciato di illusorietà”, ma “ancora più illusorio”, osserva Fara, è “ritenere che si possa riprendere un accettabile assetto di navigazione grazie alla vittoria di una minoranza sull’altra e ‘senza fare prigionieri’”.