Nel trattamento dei pazienti trapiantati affetti da tumore il primo problema è decidere se sospendere la terapia immunosoppressiva per restituire al paziente le difese necessarie a combattere la malattia, anche se questo potrebbe esporlo al rischio di un rigetto, mettendo a rischio la sopravvivenza dell’organo e del paziente stesso. A queste tematiche si cercherà di dare risposte partendo dalla letteratura scientifica disponibile durante le due giornate della Consensus conference internazionale dedicata ai trapiantati di rene affetti da tumore in programma oggi e domani presso l’Aula Brasca del Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma. Organizzatori dell’evento oltre a Jacopo Romagnoli, chirurgo dell’Unità operativa Trapianti di Rene, tre esperti di riferimento nel panorama oncologico italiano e internazionale: Giovanni Scambia, Giampaolo Tortora e Vincenzo Valentini. Il trapianto di rene è la migliore soluzione terapeutica per chi soffre di insufficienza renale allo stadio terminale e la sopravvivenza del trapiantato “è notevolmente aumentata negli ultimi 20 anni – anticipa Romagnoli -. Oggi chi è stato sottoposto a un trapianto può attendersi un successo a un anno superiore al 90%, una funzione renale durevole per circa 15-20 anni, con picchi fino a 40 anni e più”. Sulla sospensione della terapia immunodepressiva, prosegue l’esperto, “non esistono linee-guida né punti di riferimento saldi”. Per questo il gruppo di ricerca multidisciplinare del Gemelli (chirurghi dei trapianti, nefrologi, oncologi medici e oncologi radioterapisti, ematologi, radiologi, dermatologi e ginecologi) ha lavorato un anno per raccogliere il maggior numero di dati possibili che saranno sottoposti alla valutazione di un team internazionale di esperti riuniti nel meeting. Obiettivo, produrre un documento finale che possa essere un nuovo punto di riferimento per chi opera in questo contesto così complesso. Il Gemelli, unico centro in Italia ad avere ottenuto l’accreditamento europeo per il training (2018), si è riconfermato tra i primi centri in Italia e al primo posto assoluto nel Lazio per numero di trapianti sia da donatore deceduto, sia da donatore vivente (2019). Prima del meeting scientifico, oggi mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, celebrerà una messa in ricordo dei trapiantati di rene alle 12 presso la cappella San Giovanni Paolo II.