Piano Trump pace Medio Oriente: Pax Christi, “Trump e Netanyahu calpestano il diritto internazionale”

L’“accordo del secolo” promosso dal presidente Trump è “la bomba del secolo sganciata da remoto dalla Casa Bianca dove sono seduti due capi di stato e di governo: Trump e Netanyahu, entrambi trincerati in difesa da imputazioni che li vedono rinviati a giudizio per corruzione ed abuso di potere”. Lo afferma in un comunicato Pax Christi Italia, da anni impegnata con iniziative di solidarietà e denuncia nell’ambito della Campagna Ponti e non muri. Un piano che “fa strame del diritto internazionale, sia di quello sancito dopo i due terribili conflitti mondiali, sia di quello faticosamente costruito dall’Onu nei suoi 75 anni di storia attraverso le Risoluzioni dell’Assemblea e del suo Consiglio di sicurezza”. Un piano che cancella d’un colpo “il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese sulla propria terra; il divieto assoluto di procedere a conquiste territoriali con mezzi militari; l’obbligo della Potenza occupante, in questo caso Israele, di garantire alla popolazione sotto occupazione i diritti umani fondamentali dal diritto alla vita, all’acqua, al cibo, al lavoro, alla salute, alla libertà di movimento e perfino al diritto di resistere con ogni mezzo legittimo alla prevaricazione ed all’abuso che accompagnano ogni occupazione. Viene negato il diritto a tornare alle proprie case dopo esserne stati espulsi con le armi e le azioni intimidatorie e terroristiche. Viene negato il diritto al risarcimento per le espropriazioni subite. Viene legittimato il fatto che un muro lungo 700 km rinchiuda 5 milioni di persone private di diritti e di possibilità di vita dignitosa in una condizione di ‘apartheid’ peggiore del modello sudafricano del XX secolo. Viene sequestrata, a puro beneficio di uno stato che definisce se stesso con la denominazione religiosa di “ebraico”, la città di Gerusalemme, patrimonio comune alle tre religioni monoteiste”. Ogni questione riguardante il riconoscimento di questi diritti e la cessazione di ogni violazione in atto, denuncia Pax Christi, “viene ridotta a mercimonio: si propone ad un popolo intero la rinuncia a tutto questo in cambio di denaro o beni materiali concessi oggi ad arbitrio dell’occupante”. Pax Christi pone quindi “all’attenzione di chi ha a cuore la pace fondata sulla giustizia ed il rispetto del Diritto”, l’esistenza di una “questione israeliana, che determina conseguenze destabilizzanti ben oltre lo scenario geopolitico mediorientale. Una questione che ci riguarda perché non può essere consentito che vi sia al mondo una ‘zona franca’ dove il diritto viene impunemente e gravemente violato e quindi delegittimato di fronte al mondo intero. Deve essere chiaro – conclude Pax Christi – che chi si pone fuori dal concerto delle Nazioni che si sono date un diritto internazionale da rispettare, costituisce per la pace nel mondo un fattore di rischio globale”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Riepilogo