Atterreranno a Fiumicino nella mattinata di domani, 31 gennaio, e giungeranno in serata a Rivalta di Torino, alla Comunità famiglie Il Filo d’Erba, realtà storica del Gruppo Abele. Si tratta di otto persone, 3 adulti e 5 minori, i componenti di una famiglia siriana da 4 anni profuga in un campo nel nord del Libano, che arrivano in Italia grazie al programma dei Corridoi umanitari, progetto-pilota, completamente autofinanziato e realizzato dalla Comunità di Sant’Egidio con la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, la Tavola Valdese e la Cei-Caritas. A richiedere la misura sono state le condizioni di salute preoccupanti della più piccola della famiglia, una bambina di appena 10 mesi, per la quale Operazione Colomba, Corpo Nonviolento di pace dell’Associazione comunità Papa Giovanni XXIII operante in Libano, ha chiesto l’accesso urgente a cure mediche adeguate. Il progetto di accoglienza, battezzato Oltre il mare, è stato organizzato e promosso, invece, dalla Comunità Famiglie Il Filo d’Erba di Rivalta, dove la famiglia siriana soggiornerà. Per due anni, a farsi carico delle spese d’accoglienza saranno 70 famiglie del territorio, con il sostegno delle associazioni del territorio e dell’amministrazione comunale. “Nella grancassa di dichiarazioni e nella confusione che circola rispetto alla questione accoglienza, i corridoi umanitari costituiscono una soluzione assolutamente praticabile per garantire una migrazione sicura e, insieme, un’accoglienza responsabile – ragiona Beatrice Scolfaro, vicepresidente del Gruppo Abele.