Smog: stop alla circolazione nella Pianura Padana. Ordine medici Torino, “affrontare con serietà e tempestività inquinamento”

Il nuovo anno si apre anche all’insegna dello smog che da oggi blocca di fatto la circolazione di buona parte dei veicoli in tutta la Pianura Padana e che, soprattutto, fa scattare l’allarme non solo dal punto di vista ambientale ma anche sanitario. Tutto a causa del superamento dei quantitativi di Pm10 consentiti nell’aria.
Da oggi, quindi, oltre ai normali divieti di circolazione, in Lombardia, Emilia Romagna e nell’area metropolitana di Torino non possono circolare i veicoli euro 4 diesel. Le limitazioni al traffico, a seconda delle amministrazioni, saranno in vigore fino al 7 gennaio; oltre a queste sono in vigore anche limiti per il riscaldamento domestico (limitazione all’uso di generatori a biomassa legnosa di classe inferiore ‪alle 3 stelle, riduzione di 1 grado delle temperature nelle abitazioni) e in agricoltura (divieto di spandimento liquami zootecnici, divieto assoluto di combustioni all’aperto). Intanto, è allarme anche dal punto di vista sanitario. L’Ordine dei medici di Torino, per esempio, ha ufficialmente spiegato che la situazione dell’inquinamento atmosferico “continua a essere critica ed è fonte di preoccupazione per i possibili danni alla salute: occorre affrontarla con serietà e tempestività”.‬
Oltre che nel Torinese, la situazione è critica in Lombardia e in particolare nelle province di Milano, Monza, Cremona, Pavia, Bergamo e Como e nei comuni con più di 30.000 abitanti, oltre a quelli aderenti su base volontaria. Problemi anche nel Modenese, nel Ferrarese e nel Ravennate. Anche in Veneto negli ultimi giorni i livelli di polveri sottili Pm10 sono cominciati a salire, portandosi rapidamente ben al di sopra del limite giornaliero (50 g/m3).
Di fronte a questa situazione – che potrebbe durare a lungo, almeno fino a quando le condizioni climatiche saranno favorevoli all’accumulo di Pm10 -, Coldiretti consiglia un deciso ritorno al verde nelle città. Combattere lo smog nelle grandi aree urbane piantando alberi è il messaggio lanciato da Coldiretti Torino che in una nota spiega: “La crescita dello smog – spiega una nota – è l’effetto combinato dei cambiamenti climatici, del traffico e della ridotta disponibilità di spazi verdi che concorrono a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi. In Italia ogni abitante dispone in città di appena 31 metri quadrati di verde urbano e la situazione peggiora nelle metropoli del nord con valori che vanno dai 17,9 di Milano ai 22 del capoluogo piemontese”. Dalla parte degli alberi ci sono due dati: una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante è in grado di catturare 20mila kg di anidride carbonica all’anno.

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