“Con l’inizio di un nuovo anno e l’avvicinarsi del decimo anno di guerra in Siria, la situazione per molti bambini – soprattutto nel nord-ovest del Paese – rimane drammatica. Proprio il primo giorno dell’anno, infatti, cinque bambini di età compresa tra i 6 e i 13 anni sono stati uccisi quando alcuni razzi hanno colpito una scuola elementare a Sarmin, nel governatorato di Idlib”. Lo afferma il direttore generale dell’Unicef Henrietta Fore, che aggiunge: “Il giorno di Capodanno dovrebbe essere un giorno di speranza e un momento per guardare all’anno che ci attende. Per le famiglie siriane, ogni speranza è troppo spesso spenta da una violenza che spezza il cuore. Ogni giorno, circa 4.500 bambini sono costretti a fuggire dalle loro case, molti dei quali sono già stati sfollati più volte. Almeno 140.000 bambini sono stati sfollati solo nelle ultime tre settimane a causa di pesanti violenze a Idlib e dintorni, nel nord-ovest”. Gli attacchi alle infrastrutture civili di base che forniscono servizi ai bambini, come scuole e ospedali, “sono diventati troppo comuni. Nel 2019 le Nazioni Unite hanno verificato 145 attacchi a scuole e 82 attacchi a ospedali e personale medico. Oltre il 90% di questi attacchi si sono verificati nel nord-ovest, Idlib compresa”. “Il difficile clima invernale – tra cui i recenti temporali, forti piogge e temperature in picchiata – ha reso le condizioni ancora più estenuanti per i bambini e le famiglie, in particolare per coloro che fuggono dalla violenza o che vivono nei campi”.