“L’Associazione medici cattolici italiani torna a riflettere sulla professione medica e sul valore della relazione medico-paziente se animata dai sentimenti di giustizia e di solidarietà, in particolare quando si sviluppa nei momenti drammatici del fine vita”, con un convegno dal titolo “Medicina e sanità, ai confini della vita”, che si terrà domani, giovedì 30 gennaio, alle ore 10, a Roma, nella Sala del Palazzo Maffei Marescotti (via della Pigna). L’iniziativa, in collaborazione con Polis pro persona, è patrocinata dalla Fnomceo.
Di fronte al rischio che si vada verso un riconoscimento dell’eutanasia, dice Filippo Maria Boscia, presidente nazionale dei medici cattolici (Amci), “la classe medica nella sua interezza è chiamata a costruire in tutti i luoghi di cura un costume di condivisione della storia di malattia di ogni paziente come unico antidoto alla tentazione disperata dei malati di scegliere la morte solo a motivo della loro solitudine. I medici cattolici italiani, a prescindere dalla loro specifica qualificazione cristiana, ritengono che la tradizionale adesione dei medici alla tradizione ippocratica rappresenti il percorso privilegiato per la difesa, sempre e comunque, della dignità umana anche quando questa sembra messa in discussione da una condizione di malattia che avvia il malato alla fine della sua esistenza”.