“Permangono alcune criticità: la componente ‘passiva’ della misura, monetaria, necessita di correttivi per essere più equa ed equilibrata; le politiche di inclusione sono ancora al palo”. Lo segnala Alleanza contro la povertà, riferendosi al reddito di cittadinanza, che, secondo l’Inps, raggiunge oltre un milione di nuclei familiari, pari a più di 2,5 milioni di persone che si trovano in situazioni di disagio economico. L’Alleanza chiede di dedicare attenzione e di promuovere il reddito di inclusione sul quale, grazie al sostegno di Fondazione Cariplo, ha pubblicato la ricerca dal titolo “Il Reddito di inclusione (Rei). Un bilancio – Il monitoraggio della prima misura nazionale di contrasto alla povertà” (Maggioli Editore). “Seppur con significative differenze territoriali e a fronte di risorse molto più esigue, poco più di due miliardi di euro rispetto agli 8 miliardi previsti per il 2020 dal reddito di cittadinanza, in 15 mesi ha raggiunto il 28% dei nuclei in povertà assoluta che vivono nel Paese, che non erano in molti casi noti ai servizi sociali”. Altre qualità del Rei individuate: “L’impulso dato senza precedenti alla costruzione di reti territoriali” e “l’intensa attività di progettazione da parte dei servizi sociali dei Comuni, che sono stati in grado di attivare percorsi personalizzati per il 68% dei beneficiari coinvolti”. I contenuti della ricerca saranno presentati oggi, alle 15, durante l’incontro che si svolgerà a Roma presso la sede di Acri, in via del Corso, 267. All’evento parteciperanno Giovanni Fosti, presidente di Fondazione Cariplo, Cristiano Gori, docente di politica sociale all’Università di Trento e responsabile scientifico della ricerca, Roberto Rossini, portavoce dell’Alleanza contro la povertà e presidente delle Acli, e Raffaele Tangorra, segretario generale del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.