“Le elezioni parlamentari di domenica scorsa non hanno certo semplificato i problemi del Perù, anzi. Come hanno sottolineato molti osservatori, c’è stato il crollo del partito di estrema destra Fuerza Popular di Keiko Fujimori, la figlia del dittatore, ma, in un panorama di enorme frammentazione, hanno guadagnato voti e seggi due forze inquietanti, al loro confronto Bolsonaro è un pericoloso guerrigliero di sinistra. C’è l’Upp (Unione per il Perù), guidato dal generale Antauro Humala, con una visione punitiva e con l’idea di introdurre per vari reati la pena di morte. E ci sono, soprattutto, i millenaristi del Frepap (Fronte popolare agricolo del Perù). Personaggi bizzarri, che credono di essere il nuovo popolo eletto, gli uomini portano capelli e barba lunga, le donne il velo”. Lo evidenzia al Sir Wilfredo Ardito Vega, docente di Diritto alla Pontificia Università Cattolica del Perù (Pucp), esperto e attivista sul tema dei diritti umani. Le elezioni di domenica si sono svolte in un clima particolare. Il voto anticipato, sganciato dalle Presidenziali, è stato voluto dal presidente Martín Vizcarra, che accusava il Congresso nazionale, controllato dalla sua oppositrice Keiko Fujimori, di boicottare costantemente la sua azione di governo. Forte anche il clima di antipolitica e l’indignazione popolare, dopo che, in pratica, tutti gli ex presidenti del Perù e la stessa Fujimori hanno conosciuto il carcere: il presidente eletto nel 2016, Pedro Paolo Kuczynski, è stato arrestato lo scorso anno e pochi mesi prima aveva dovuto dimettersi, lasciando il posto al suo vice Vizcarra. Inoltre, sono attualmente agli arresti i predecessori Ollanta Humala e Alejandro Toledo, oltre al dittatore Alberto Fujimori; Alan García si è suicidato mentre i carabinieri lo stavano per arrestare. Così, dal voto di domenica il panorama dei partiti è uscito come bombardato. È rimasta in piedi Azione Popolare, vecchia forza di centro moderato, l’unica a superare (di non molto) il 10%; è crollata al 7% Fuerza Popular di Keiko Fujimori. Risultato simile per la sinistra del Frente Amplio, che a sua volta ha subito la concorrenza della lista Juntos por el Perù. Il Frepap è la terza forza con 15 seggi, uno in meno l’Upp.