Migranti: Mediterranea Saving Humans diventa associazione. Obiettivo “tornare presto in mare”

Da due giorni di assemblea a Palermo, il 25 e il 26 gennaio 2020, è nata l’associazione Mediterranea Saving Humans che invita ad unirsi ai suoi equipaggi di terra e di mare aprendo il tesseramento in tutti i territori. Il passaggio da piattaforma ad associazione risponde all’esigenza di dare maggiore forza a una realtà ormai radicata in tutta Italia, in Europa e negli Stati Uniti, garantendo una partecipazione reale e offrendo la migliore organizzazione possibile per valorizzare le energie delle migliaia di persone che da ottobre 2018, data di nascita di Mediterranea, hanno sostenuto le missioni di monitoraggio e denuncia delle violazioni dei diritti umani nel Mediterraneo centrale, e hanno navigato per le vie di terra rimettendo al centro il rispetto della vita di ogni persona, la nostra umanità, la parte migliore della nostra civiltà giuridica. Il neo composto consiglio direttivo ha eletto Alessandra Sciurba presidente dell’associazione e Maso Notarianni vice presidente. Del consiglio direttivo fanno parte espressioni degli equipaggi di terra e di mare e personalità provenienti dalle realtà che hanno contribuito alla nascita e alla crescita di Mediterranea Saving Humans tra cui Arci, Emmaus, Ya Basta di Bologna, Esc di Roma, Moltivolti di Palermo. Il consiglio direttivo è composto da Claudio Arestivo, Luca Casarini, Francesca Chiavacci, Fabiana Cumia, don Mattia Ferrari, Franco Monnicchi, Domenico Mucignat, Cecilia Strada, Ada Talarico, Nicola Teresi, Giuliana Visco. Il primo obiettivo – precisa Mediterranea – “è adesso quello di tornare il prima possibile nel Mediterraneo centrale, dove le navi della società civile stanno continuando coraggiosamente ad operare, ma dove centinaia di donne, uomini e bambini in fuga dalla guerra ogni settimane perdono la vita, o vengono catturate dai miliziani della cosiddetta guardia costiera libica e riportate all’inferno delle bombe e delle torture nei campi libici”. Le navi Mare Jonio e Alex & Co., ricorda l’associazione, “sono ancora tenute in ostaggio politico al porto di Licata, sequestrate per avere portato in salvo 98 e 59 persone nei mesi di agosto e luglio 2019. L’attuale governo, pur potendo rilasciarle con una firma, ha scelto di non farlo”. Entro pochi giorni partirà la campagna di tesseramento su tutti i territori e online.

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