“Tutta questa vicenda, indipendentemente da come andrà a finire, è un’occasione di grande dolore, vedendo la sofferenza che questo ha suscitato in tutti, in chi accusa, in chi è accusato, in chi ascolta, in chi vede”. Lo ha affermato mons. Giovanni Nerbini, vescovo di Prato, al termine della conferenza stampa convocata nel Palazzo vescovile di Prato, a seguito della notizia degli avvisi di garanzia nei confronti dei membri dei Discepoli dell’Annunciazione (comunità sciolta lo scorso 16 dicembre con decreto della Santa Sede), per presunti abusi su minori. Il presule ha ribadito quanto già dichiarato, stamattina, tramite una nota diffusa dalla diocesi. “So come ci siamo mossi, rispondendo soprattutto a un bisogno di verità – ha sostenuto mons. Nerbini –, una verità che andava cercata, che andava scoperta e che andrà fatta conoscere”. L’auspicio è stato che “questo potesse avvenire in un clima di collaborazione con l’autorità civile che deve indagare con i suoi strumenti”. “Noi siamo stati e lo siamo ancora pronti alla collaborazione”, ha concluso il vescovo di Prato.