Diocesi: Bolzano, dies academicus allo Studio teologico di Bressanone. Il vescovo Muser, “siamo chiamati a vivere il Vangelo nel nostro presente”

“Siamo chiamati a vivere il Vangelo e a scoprire Cristo come fonte di tutto e come nostra grande meta. Siamo chiamati a farlo nel contesto odierno, con le sue sfide e le sue possibilità. Abbiamo bisogno di persone che si mettano a disposizione e desiderino essere membri attivi e convinti della comunità ecclesiale oggi”. Lo ha affermato questa mattina il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser, intervenendo al dies academicus dello Studio teologico accademico di Bressanone. Rivolgendosi agli studenti che hanno ricevuto il diploma di baccalaureato in Teologia e in filosofia, il vescovo ha augurato “di ricordare sempre le belle esperienze che avete vissuto qui”. Ricordando san Freinademetz, di cui oggi ricorre la memoria liturgica, mons. Muser ha invitato gli studenti a tenere sempre presente il Vangelo nella loro vita: “Nel suo percorso di preparazione al sacerdozio, san Freinademetz ha pronunciato otto volte il suo ‘adsum’, il suo ‘eccomi’. Auguro a ciascuno di voi di dire spesso ‘adsum’, ‘eccomi’: abbiamo bisogno della vostra disponibilità e competenza per lavorare insieme nella Chiesa e nella società”.
A descrivere la realtà accademica è stato il preside, Alexander Notdurfter: “Lo Studio teologico è oggi frequentato da 131 studenti di varie età e nazionalità”, ha spiegato, aggiungendo che “a seguire le lezioni incontriamo giovani che si preparano per lavorare in strutture ecclesiastiche, insegnanti di religione che fanno formazione permanente; c’è la studentessa di una grande facoltà tedesca e c’è la suora africana che sta studiando qui da noi per poi tornare nella sua diocesi di origine pronta ad assumere incarichi di responsabilità. E tra un giovane e l’altro ci sono quelli che sono rimasti giovani, che dopo aver fatto carriera nella loro professione, ora sono qui per occuparsi di quello che da tempo gli tocca il cuore”. Nutrito il gruppo di studenti uditori che, lo scorso anno, sono stati 400; gli insegnamenti sono invece garantiti da 11 professori e 62 docenti.

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