Corridoi umanitari: a Milano una famiglia siriana sarà accolta dalla comunità ebraica

Oggi 28 febbraio arriva a Milano una famiglia siriana accolta in Italia, con cartelli di “benvenuto”, grazie ai corridoi umanitari. L’accoglienza delle sette persone (genitori con quattro bambini e un parente) è sostenuta dall’Unione delle Comunità ebraiche etaliane (Ucei) e dalla Comunità ebraica di Milano, i cui membri collaboreranno insieme alla Comunità di Sant’Egidio per l’inserimento nel capoluogo lombardo. Si amplia così l’alleanza tra comunità di credenti che hanno realizzato il progetto promosso dal 2016 da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e Tavola valdese. La famiglia, di religione musulmana, è arrivata all’aeroporto di Fiumicino di Roma con un volo Alitalia e proviene da Aleppo, storicamente città della convivenza tra religioni diverse che da nove anni soffre la tragedia della guerra, dopo un periodo nei campi profughi in Libano. Sono oltre 2400 i profughi accolti con i corridoi umanitari in Italia, siriani in fuga dal conflitto e dal Corno d’Africa; il progetto è in corso anche in Francia, Belgio e Andorra.
A Milano la famiglia sarà ospitata in un appartamento nella zona sud della città: l’accoglienza diffusa rappresenta un elemento decisivo di un progetto, totalmente autofinanziato, che sta favorendo l’inserimento dei profughi arrivati nel tessuto civile e sociale del Paese, nel circuito scolastico per i minori e in quello lavorativo per gli adulti, con grande beneficio per la società. “Il malessere di chi arriva da fuori – spiega Giorgio Mortara, vicepresidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) – è un punto sensibile per gli ebrei, sollecitati come siamo dalla nostra stessa esperienza storica”. L’iniziativa prosegue il lavoro svolto da anni sul territorio dalle comunità ebraiche di Firenze, Torino e Milano e vuole promuovere la nascita di nuove iniziative. Il presidente della Comunità ebraica di Milano, Milo Hasbani,  auspica che “questo esempio possa essere seguito anche da altri”. Per Giorgio Del Zanna, della Comunità di Sant’Egidio, “occorre unire le forze per rispondere a una duplice crisi epocale, la guerra in Siria e l’incapacità delle nazioni europee di dare risposte adeguate all’immigrazione”. “In un clima segnato dalla logica dei muri e dell’antisemitismo crescente – conclude – una risposta efficace è l’amicizia solidale di comunità di credenti che si uniscono per costruire ponti: è in questo spirito che ebrei e cristiani accolgono questa famiglia musulmana”.

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