“Il problema non sono tanto le piogge, che sono un fenomeno che si ripete ogni anno in questa stagione estiva, ma la vera e propria struttura di peccato di cui è pervasa la nostra società brasiliana, che nessun Governo finora è riuscito a sradicare. Le vittime e i danni sono causate dalla mancanza di strutture, quando l’economia non risponde alle esigenze delle persone ma a quelle del lucro, accade questo”.
Lo afferma al Sir dom Darci Nicioli, vescovo di Diamantina (Minas Gerais), una delle diocesi dell’est brasiliano più colpite dalle piogge torrenziali di questi giorni, che hanno causato almeno 53 vittime negli Stati del Minas Gerais e dell’Espírito Santo oltre a migliaia di persone sfollate.
Spiega mons. Nicioli: “È vero che, dopo un paio di decenni più secchi, gli esperti dicono che ora sta piovendo di più. È una cosa positiva per gli Stati del Nordest del Brasile, storicamente molto aridi. Per noi, invece, questo costituisce un problema”. In ogni caso, “si tratta delle piogge del periodo estivo e ogni anno è la stessa storia. Non possiamo neanche dire che questa volta sia andata peggio del solito. Pensiamo allo scorso anno e alla tragedia della diga di Brumadinho, che è stata certamente causata dal fatto che l’impresa mineraria non ha costruito la struttura in modo solido e con tecniche accurate. Ma a questa causa, si è sommato il maltempo”.