“Ricordare e condividere resta sempre il miglior antidoto alla recrudescenza dell’antisemitismo e, più in generale, alla barbarie della discriminazione in ogni forma in cui essa si manifesti”. Lo ha scritto il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, in occasione del Giorno della memoria.
“Il 27 gennaio viene celebrata la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz”, ricorda il premier sottolineando come “sembra lontano il 1945, l’anno della disfatta dei nazisti”. “Tuttavia – ammonisce – il ricordo di determinati fatti storici è fondamentale perché niente del genere accada più. Lo sterminio degli ebrei, degli avversari politici, della diversità in senso lato messo in opera dai nazisti è una ferita ancora aperta nella cultura occidentale”.
Per Conte, “in un momento storico in cui la voce dei sopravvissuti sembra che si vada inevitabilmente affievolendo, il nostro vivo ricordo va a Piero Terracina e Shalom Tesciuba, che ci hanno recentemente lasciato”. “Oggi – prosegue –, ancor di più, abbiamo il dovere di impegnarci tutti insieme per non disperdere la memoria di ciò che è stato, per non lasciare soli e, anzi, amplificare la voce dei pochi testimoni della Shoah, ancora in vita, alimentandola con una profonda conoscenza storica”.
Ribadendo l’impegno per “combattere l’antisemitismo”, il presidente del Consiglio evidenzia come “i recenti episodi, in Italia e nel mondo, confermano la necessità di un lavoro intenso e congiunto per promuovere la divulgazione della ‘Memoria’ e una forte consapevolezza storica che aiuti a orientare scelte e decisioni, in particolare tra le nuove generazioni, dentro e fuori le scuole, negli stadi e in altri luoghi pubblici dove si intensificano gli episodi di violenza. È una strada irrinunciabile per difendere valori messi a rischio da parole e comportamenti intollerabili”.