Il presidente d’Israele Reuven Rivlin, commemorando le vittime della Shoah nel 75° anniversario della liberazione del campo di concentramento e di sterminio di Auschwitz-Birkenau, ha affermato che “oggi sentiamo le voci di odio in tutta Europa e in tutto il mondo” e pertanto “dobbiamo lottare senza compromessi contro l’antisemitismo e il razzismo”. Il presidente ha rimarcato come “la Polonia e il popolo polacco erano vittime del secondo conflitto mondiale” aggiungendo che “è stata la Germania nazista a iniziare ed eseguire il genocidio del popolo d’Israele”. Rivlin ha anche osservato che in quell’opera “i tedeschi avevano trovato chi li aiutasse in tutta Europa”. Prima dell’inizio della commemorazione ufficiale Rivlin si è incontrato con il presidente polacco Andrzej Duda al quale ha assicurato di ricordare anche “i settemila polacchi riconosciuti come Giusti fra le nazioni” e ha sottolineato “la necessità di preservare la verità storica” mentre i politici “devono occuparsi del presente”. Indirettamente, le parole del presidente israeliano si riferivano alle controversie tra polacchi e russi in merito alle circostanze dello scoppio della seconda guerra mondiale. L’interpretazione dei fatti storici da parte del presidente russo Vladimir Putin aveva indotto Duda a non partecipare alla commemorazione delle vittime dell’Olocausto organizzata dallo Yad Washem dal 21 al 24 gennaio.