“Il 12 giugno 2010 la Chiesa ha proclamato Beato il primo giornalista laico, Manuel Lozano Garrido, più conosciuto come Lolo; egli visse ai tempi della guerra civile spagnola, quando essere cristiani significava rischiare la vita. Nonostante la malattia che lo costrinse a vivere ventotto anni sulla sedia a rotelle, non cessò di amare la sua professione”. Lo ha ricordato mons. Angelo Spina, arcivescovo di Ancona-Osimo, che ha incontrato gli operatori della comunicazione nella sede del Corriere Adriatico in occasione della festa del loro patrono san Francesco di Sales. Nel suo “decalogo del giornalista” – ha aggiunto il presule – il beato raccomanda di “pagare con la moneta della franchezza”, di “lavorare il pane dell’informazione pulita con il sale dello stile e il lievito dell’eternità” e di non servire “né pasticceria né piatti piccanti, piuttosto il buon boccone della vita pulita e speranzosa”. L’arcivescovo ha ricordato anche come il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rivolgendosi all’Ucsi, abbia sostenuto che “al tempo della diffusa disinformazione sul web potremmo dire che accresciuta è la responsabilità che ricade sugli operatori professionali dell’informazione”. E ha ricordato le parole di Papa Francesco, sempre all’Ucsi:”Vi esorto ad essere voce della coscienza di un giornalismo capace di distinguere il bene dal male, le scelte umane da quelle disumane”.