Nemmeno la pioggia ha scoraggiato i fedeli dell’arcidiocesi di Belo Horizonte (Brasile, Minas Gerais) e delle comunità cristiane delle varie zone del Minas Gerais, che hanno partecipato sabato 25 gennaio a Brumadinho al primo pellegrinaggio (romaria) dell’arcidiocesi di Belo Horizonte per l’ecologia integrale. Già di buon mattino, come riferisce il sito dell’arcidiocesi di Belo Horizonte, i pellegrini si sono uniti ai parenti delle 272 vittime e degli 11 dispersi causati dalla rottura della diga degli scarti minerari, nell’impianto della società Vale. Una camminata nei luoghi della tragedia è stata guidata da dom Vicente Pereira, vescovo ausiliare di Belo Horizonte e un membro della Commissione speciale per l’ecologia integrale e l’estrazione mineraria della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb). Il vescovo ha dichiarato che le azioni a difesa di un’ecologia integrale devono essere continue e far parte dell’impegno di ogni cristiano. “Gesù ha detto: sono venuto perché tutti abbiano la vita”, ha detto dom Pereira, che ha aggiunto: “la vita umana non dovrebbe essere separata dalla cura della natura”. Ha poi sottolineato l’importanza del messaggio inviato da Papa Francesco al popolo di Brumadinho, chiarendo che questo non è un problema locale, ma riguarda tutta l’umanità.
Alle 12.28, ora della rottura della diga, un anno fa, centinaia di palloncini rossi e bianchi hanno colorato il cielo di Brumadinho. In serata, la messa presieduta da dom Walmor de Oliveira. “Questo luogo è una scuola, scuola di Vangelo, di ascolto e conoscenza dell’ecologia integrale”, ha affermato. Per il presidente della Cnbb, non è tanto difficile parlare di ecologia integrale, piuttosto la sfida è convertire il nostro modo di vivere. La “tragedia criminale” di Brumadinho, secondo mons. de Oliveira, sfida profondamente tutti, e in particolare coloro che esercitano il potere chiamati a una “nuova comprensione” e “ad avere il coraggio di proporre azioni che possano trasformare la realtà”.