“Esortiamo i futuri parlamentari ad assumere l’impegno di tornare a connettere la politica con le preoccupazioni dei cittadini, facendo fronte ai problemi del Paese e ponendo tra le proprie priorità la lotta alla corruzione, l’impunità, l’insicurezza dei cittadini, la violenza familiare, il femminicidio, l’educazione e la lotta contro la disoccupazione”. È questo uno dei punti del messaggio diffuso ieri dalla Conferenza episcopale peruviana (Cep), riunita a Lima in assemblea, in vista delle elezioni parlamentari di domenica prossima, quando verrà rinnovato il Congresso, sciolto anticipatamente nei mesi scorsi dal presidente della Repubblica Martín Vizcarra.
I vescovi sostengono, nel messaggio letto dal presidente della Cep, mons. Miguel Cabrejos, arcivescovo di Trujillo, che “l’elezione del nuovo Congresso offre ai cittadini una grande opportunità per influire sul corso degli eventi in Perù, attraverso un voto responsabile, coerente con le proprie convinzioni personali”.
Il messaggio ricorda che la politica è la più alta forma di carità e che essa, come ricorda Papa Francesco, è al servizio del bene comune e non deve dipendere da ambizioni individuali, tanto più che la storia recente del Perù “ci ha insegnato che gli scontri distruggono, mentre la collaborazione nella ricerca del bene comune, in cui consiste l’autentica politica, ci rende più forti”.
I vescovi, infine, invitano il Governo a “stabilire canali di comunicazione adeguati ed efficienti con il popolo e con tutti i poteri dello Stato, per il bene del Paese”. Ed esortano tutti a guardare “con speranza ed entusiasmo al futuro della nostra Patria, assumendo la sfida di arrivare al 2021, anno del Bicentenario, con più pace, stabilità e progresso per tutti”.