“La lebbra è una malattia dimenticata. Non dimentichiamo però coloro che soffrono. La lebbra non è vinta”: inizia così l’appello di “Voglio vivere” onlus – membro dell’Unione internazionale Raoul Follereau – in occasione della 67ª Giornata mondiale dei malati di lebbra, che si celebra il 25 e 26 gennaio. Sono oltre 210.000 i nuovi malati sono scoperti ogni anno nel mondo. I malati di lebbra, oggi, sono presenti in 143 Paesi. In soli 12 Paesi, si trova il 94% dei nuovi ammalati. Questa cifra, secondo la fondazione Raoul Follereau – che opera dal 1968 in 18 Paesi del mondo con 104 progetti e 50 dispensari – è fortemente sottostimata, a causa della diminuzione delle cure e delle attività per la ricerca degli ammalati. Nei Paesi più poveri, la lebbra è in forte ripresa. Nel solo Madagascar nel 2018 ci sono stati più di 1.500 nuovi ammalati. Da qui l’appello globale dell’associazione “Voglio vivere” “alla solidarietà, nei confronti di tutte le lebbre, anche quelle più pericolose della malattia stessa: la fame, il tugurio, la miseria, la povertà”. In questa 67ª Giornata mondiale, la Fondazione Raoul Follereau è impegnata a contrastare l’emarginazione di cui sono vittime i malati di lebbra e a sviluppare strategie che permettano di contrastare la diffusione del contagio, attraverso campagne di prevenzione, di riabilitazione fisica, di sensibilizzazione della popolazione e di formazione preventiva per evitare contagi ed infezioni e di finanziamento della ricerca per l’utilizzo di un vaccino e per nuovi farmaci più efficaci e rapidi nella cura. Le offerte raccolte potranno essere inviate direttamente all’associazione.