“Il motu proprio con cui Papa Francesco ha istituito la Giornata della Parola di Dio ci dà l’occasione di ascoltarla”. E ci “ricorda che la comprensione delle scritture è un dono che Gesù ci offre”. Lo ha detto il card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, in occasione della presentazione del volume “Protagonisti nella storia. Dalle parole alla storia”, alla Lumsa. “Senza Gesù Risorto – ha proseguito il porporato – l’intero corpo di scritture sarebbe come uno scrigno sigillato. Il Papa afferma che senza il Signore che ci introduce è impossibile comprendere in profondità la sacra Scrittura”. E poi ancora: “Senza la sacra Scrittura, restano indecifrabili gli eventi di Gesù nel mondo, si correrebbe il rischio di creare un Gesù a propria misura. Dio non ha mai smesso di cercare nell’uomo il suo interlocutore privilegiato. Anche noi uomini ora, qui, abbiamo la possibilità di entrare in intimo contatto con il Signore”. Ma il cardinale ha avvertito di non pensare che la relazione sia solo fra singolo e Dio: “Certamente è personalissima ma mai individuale. La fede si riceve da altri e si alimenta con il confronto con gli altri. Il Papa sostiene che la Bibbia è il libro del popolo del Signore, la parola di Dio unisce i credenti e li rende un solo popolo”.