“I media devono contribuire a costruire ponti: tra passato e presente, tra le persone, tra i gruppi linguistici, con uomini e donne provenienti da altri Paesi”. Lo ha affermato questa mattina il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser, in occasione dell’incontro con i giornalisti nel Centro pastorale per la ricorrenza del patrono san Francesco di Sales. “Grazie per il vostro quotidiano impegno per favorire il dialogo nella nostra comunità”, il tributo del vescovo, secondo cui “è importante trovare parole intelligenti, che aiutino a leggere in profondità le vicende di oggi e quelle di ieri, non solo la cronaca ma anche la storia locale”. Facendo riferimento al tema scelto da Papa Francesco per il messaggio per la 54ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali – “‘Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria’ (Es 10,2). La vita si fa storia”, mons. Muser ha sottolineato che il giornalista è il cronista della storia ed è chiamato a ricostruire la memoria dei fatti. Secondo il vescovo oggi la cultura della memoria affronta due nuova sfide: “Da un lato la scomparsa dei testimoni della storia, dall’altra i tanti strumenti per la rielaborazione mediatica del passato. Due aspetti che influenzano notevolmente il nostro ricordo”. Il vescovo ha evidenziato anche come sia importante mettere al centro della notizia l’attenzione alla singola persona: “La critica è legittima e assolutamente necessaria, ma il rispetto del singolo, della sua vita, delle sue idee, non può essere facoltativo”.
Mons. Muser ha invitato i giornalisti ad “aiutare la comunità a conoscere la propria storia e quindi a conoscersi meglio. Vi auguro allora di essere sempre persone che fanno formazione attraverso l’informazione”. E ha esortato i presenti: “Cercate di essere giornalisti più amati che temuti, perché potete fare molto per la pacifica convivenza e la coesione sociale”. Dal vescovo anche un invito: “Fra le tante notizie che scovate, non dimenticate mai di scrivere un pezzo o di fare un servizio che infondano speranza, una buona notizia rivolta soprattutto ai giovani. Date voce al bene, vi ringrazieranno in molti”.