Questa mattinata il card. Giuseppe Petrocchi, arcivescovo di L’Aquila, e il presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta, hanno incontrato i giornalisti in occasione della memoria di san Francesco di Sales. L’incontro, ispirato al tema del messaggio di Papa Francesco per la 54ª Giornata mondiale per le comunicazioni sociali – “‘Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria’ (Es 10,2). La vita si fa storia” – si è tenuto nell’aula magna dell’Istituto di scienze religiose del capoluogo abruzzese “Fides et Ratio”, ed è stato moderato da don Claudio Tracanna, incaricato per le Comunicazioni sociali della Conferenza episcopale abruzzese e molisana. “La memoria chiama ad una partecipazione. Non si può, infatti, fare memoria e rimanere distaccati. Per fare memoria, dunque, occorre mettere in campo se stessi”, ha detto il card. Petrocchi: “L’operatore del mondo della comunicazione che fa memoria media la notizia che passa così attraverso la sua soggettività. La memoria in genere è rievocazione commossa”. L’arcivescovo de L’Aquila ha sottolineato come occorra distinguere tra informazione e comunicazione, “chi fa solo informazione racconta ciò che è accaduto ma non personalizza la sua narrazione. Chi comunica trasmette anche una propria valutazione, un’interpretazione che attende una risposta da parte del destinatario. La comunicazione disegna così un circuito contrassegnato da reciprocità”. Secondo il card. Petrocchi, chi lavora nel campo della comunicazione non dovrebbe solo lavorare per ottenere e fornire informazioni, seppur queste siano necessarie, ma dovrebbe anche lavorare su se stesso. “Se la notizia passa attraverso la mediazione del comunicatore, allora è necessario lavorare su se stessi per non farsi condizionare da rapporti o fattori vari che potrebbero rappresentare elementi di alterazione nella narrazione giornalistica”, ha concluso il porporato.