“La ferita della Shoah l’umanità e l’Europa se la porteranno dietro per secoli. È necessario che i leader anche religiosi ribadiscano senza tentennamenti che l’antisemitismo non è assolutamente giustificabile e va sempre condannato. Esso è molto pericoloso poiché è frutto di una cultura dell’intolleranza che è in crescita, alimentata da più versanti”. Lo dice al Sir il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, parlando del Giorno della memoria che si celebra ogni anno il 27 gennaio, data della liberazione del lager nazista di Auschwitz (27 gennaio 1945). Quest’anno ricorre il 75° anniversario e a Gerusalemme in queste ore sono riuniti oltre 40 capi di Stato, per l’Italia il presidente Sergio Mattarella, per partecipare al quinto Forum mondiale dell’olocausto dal titolo “Ricordare l’olocausto: combattere l’antisemitismo”. “Giudico grave e pericoloso – afferma il custode – ciò che è successo in questi ultimi anni come il colpire persone che pregano nelle sinagoghe, nelle chiese e nelle moschee, attaccare i luoghi di culto. Tutto questo va condannato senza se e senza ma. Condannare l’antisemitismo è anche un monito per condannare ogni forma di ideologia che, sulla base di distinzioni di razza o religione, ritenga di poter o voler eliminare l’altro. È terribile”. “Non dobbiamo abbassare la guardia contro l’antisemitismo e le ideologie razziste”, rimarca padre Patton che non dimentica “i drammi del ‘900 che hanno visto purtroppo tanti fenomeni di genocidio, penso agli armeni, prima della Shoah, e più tardi alla Cambogia di Pol Pot, in Ruanda, alle pulizie etniche nei Balcani”, per arrivare fino alle guerre in Iraq e Siria. “Per noi cristiani è doppiamente terribile perché dobbiamo riconoscere le comuni radici e il legame particolare con l’ebraismo anche alla luce di tutti i passi di dialogo che si sono compiuti soprattutto a partire dal Concilio Vaticano II”. Un impegno che la Custodia ha fatto proprio e che porta avanti nelle sue scuole dove, spiega padre Patton, “vengono insegnati valori di fratellanza, di rispetto, di convivenza e di pace. E si cerca di metterli in pratica. Far conoscere la storia alle nuove generazioni anche nei suoi momenti più mostruosi serve a formare le coscienze. Per questo sono molti utili i viaggi in luoghi come Auschwitz e Birkenau perché aiutano a prendere consapevolezza dell’orrore della Shoah così da evitare che quel genere di mentalità si riproduca ancora oggi”.