Cina: coronavirus, finora 9 morti e identificati 440 portatori del virus della stessa famiglia della Sars
Sale a 9 morti e centinaia di persone colpite il bilancio in Cina della diffusione del nuovo coronavirus. A darne notizia sono state le autorità sanitarie locali. Li Bin, vicedirettore della Commissione sanitaria nazionale, ha precisato che sono stati individuati 440 pazienti portatori del virus in 13 diverse province. Anche Macao ha confermato il primo caso certificato: il paziente è rientrato da Wuhan dove si sospetta che il virus sia stato inizialmente trasmesso dagli animali agli uomini. Nelle maggiori città cinesi – scrive Adnkronos – vanno a ruba le mascherine per il viso da quando è stato annunciato che la trasmissione da persona a persona è possibile. Le autorità hanno chiesto alla popolazione di evitare di recarsi se possibile a Wuhan, dove intanto sono state imposte limitazioni nei trasporti, distribuiti termometri ad infrarossi negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie e di autobus e vengono disinfettati quotidianamente i trasporti pubblici. Li Bin in conferenza stampa ha spiegato che il nuovo virus, della stessa famiglia della Sars, “può mutare e propagarsi più facilmente”.
Libia: si lavora alla conferenza Ue del 24 gennaio. Di Maio, “non esiste una soluzione militare alla crisi”
L’Ue ha convocato una riunione straordinaria del Comitato europeo per la politica e la sicurezza (Cops) sulla Libia, per venerdì 24 gennaio. Si inizierà così a lavorare sul mandato del consiglio per la rimodulazione dell’operazione Sophia, che, riferisce l’Ansa, “dovrà essere profondamente rivista per indirizzarla sul monitoraggio dell’embargo di armi, non solo via mare ma anche via aria e auspicabilmente via terra”. “L’Italia è il Paese che ha più subito in Europa la crisi migratoria degli ultimi 10 anni, in particolare da quando nel 2011 qualcuno bombardò la Libia. Ed è per lo stesso motivo che continuiamo a dire che non esiste una soluzione militare alla crisi libica – ha scritto su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio (che per oggi ha annunciato un incontro nel quale potrebbe dimettersi da leader dei 5Stelle), dopo aver incontrato tra gli altri il vicepresidente della Commissione Ue Schinas –. Abbiamo pagato colpe che non avevamo ed oggi all’Ue abbiamo inviato un messaggio chiaro: senza l’Italia, l’Ue non può farcela, e per questo ci aspettiamo che le nostre richieste siano accolte”. Sul blocco dell’export del greggio libico “dobbiamo evitare iniziative di questo genere, quindi dobbiamo fermare non solo azioni militari ma anche azioni come queste che possano mettere a repentaglio il recupero di risorse energetiche”, ha specificato il premier Conte a Firenze parlando con i giornalisti della decisione del generale Haftar di chiudere pozzi di petrolio in Libia bloccando le esportazioni.
Venezuela: scomparso deputato dell’opposizione Leon, forse rapito. Perquisiti gli uffici di Juan Guaidò
Il deputato venezuelano di opposizione Ismael Leon sarebbe stato rapito dalla Faes, le Forze speciali bolivariane che fanno capo al presidente Nicolas Maduro: la denuncia è stata ufficializzata dall’Assemblea nazionale su twitter, dopo un annuncio in aula dalla deputata Adriana Pichardo. “Non sappiamo nulla di lui – ha detto Pichardo –, abbiamo informazioni non ufficiali sul fatto che sia stato intercettato dalla Faes e rapito dal regime di Maduro”. Nel frattempo emerge la notizia che agenti dell’intelligence venezuelana (Sebin) hanno fatto irruzione negli uffici di Juan Guaidò, in questi giorni impegnato in una serie di incontri in Europa. Lo ha riferito la deputata dell’opposizione Delsa Solorzano. “Ci hanno appena confermato la presenza di funzionari della Sebin all’interno dell’ufficio del presidente Guaido”, ha detto il deputato ai giornalisti, precisando di avere incontrato funzionari della sicurezza nell’edificio in cui si trovano gli uffici del leader dell’opposizione, autoproclamatosi presidente ad interim del Venezuela e riconosciuto da circa 50 Paesi.
Cronaca/1 Padova, sequestrate 10 tonnellate di carne suina proveniente dalla Cina. Violate norme Ue sugli alimenti
Maxi sequestro della guardia di Finanza di Padova di 10 tonnellate di carni suine provenienti dalla Cina, introdotte nell’Unione europea in violazione delle norme e potenzialmente contaminate dalla peste suina. I sanitari dell’Ulss 6 Euganea hanno ritenuto il prodotto potenzialmente molto pericoloso, tanto da non voler procedere a un’analisi della carne decidendo il suo immediato incenerimento. Il blitz della Compagnia della Guardia di Finanza di Padova è scattato nella notte in un magazzino all’ingrosso di generi alimentari dove si stavano scaricando da un camion proveniente dall’Olanda (la derrata era sbarcata a Rotterdam) 9.420 kg di carne suina di origine cinese importati nell’Unione europea in violazione delle norme doganali e sanitarie. Posta sotto sequestro anche l’attività commerciale per gravi e reiterate irregolarità.
Cronaca/2 arrestato pirata della strada che aveva investito e ucciso un uomo sulla provinciale Orbassano-Stupinigi
È stato arrestato dai carabinieri del comando provinciale di Torino il pirata della strada che la notte del 19 gennaio, sulla provinciale 143 che collega Orbassano a Stupinigi, ha investito e ucciso Franko Gjinaj, albanese, e poi è fuggito. Si tratta di un operaio di 34 anni di Giaveno. L’accusa è di omicidio stradale e omissione di soccorso. Gli investigatori dell’Arma l’hanno rintracciato grazie ai filmati delle telecamere di sorveglianza della zona e ai frammenti dell’auto, tra cui lo stemma della Volkswagen, ritrovati sul luogo dell’incidente.
Economia: Toyota ritira dal mercato 3,4 milioni di veicoli da tutto il mondo a causa di un problema all’airbag
Toyota ha annunciato che richiamerà dal mercato 3,4 milioni di veicoli da tutto il mondo a causa di un guasto elettronico che potrebbe influire sul buon funzionamento dell’airbag. Askanews chiarisce, rilanciando una notizia della Reuters, che il ritiro – che comprende 2,9 milioni di veicoli statunitensi – riguarda i modelli Corolla 2011-2019, Matrix 2011-2013, Avalon 2012-2018, e i veicoli ibridi Avalon 2013-2018. I veicoli in questione potrebbero avere un’unità di controllo elettronica con una protezione inadeguata in caso di incidente e scoppio dell’airbag. I concessionari Toyota installeranno dunque un filtro antirumore tra il modulo di controllo degli airbag e il suo cablaggio.