Per affrontare adeguatamente la questione delle migrazioni, servono “percorsi più agevoli di accesso alla cittadinanza, soprattutto per quei minori nati da genitori stranieri in Italia, che frequentano le nostre scuole e abitano le nostre città, già italiani di fatto ma ancora privi degli stessi diritti e doveri dei loro coetanei”. Ne è convinto il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, che, intervenendo all’incontro “Promuovere e integrare”, organizzato dall’Ente nazionale del microcredito, nella Sala Koch di Palazzo Madama a Roma, ha ricordato che per Papa Francesco “l’accesso alla cittadinanza può favorire il percorso di integrazione di un Paese”, che “può essere accelerato attraverso l’offerta di cittadinanza e percorsi di regolarizzazione straordinaria per migranti che possano vantare una lunga permanenza nel Paese”. Di qui l’auspicio di “un lungo percorso di scambio e confronto in cui lo Stato e la Chiesa, nel reciproco rispetto di diritti, doveri e competenze, possano sempre più accompagnarsi e stimolarsi a vicenda”. Due, ha concluso Bassetti, i punti di partenza: “La ricchezza culturale e religiosa che contraddistingue il nostro Paese” e le “esperienze positive che hanno saputo accompagnare i migranti in una maniera non assistenziale, così da metterli in grado di dare il loro contributo alla crescita della società dove vivono”.