“Un bel segnale di rinnovamento per tutto il Paese che arriva dal nuovo esecutivo, senza nulla togliere ai precedenti. La scelta di eleggere un presidente donna indica anche che i tempi sono maturati e che la società greca si sta aprendo. Una nomina che va nella direzione di unire e compattare il Paese. Un passo importante quando si deve camminare sulla strada del risanamento dopo una crisi economica e finanziaria che ancora fa sentire i suoi effetti nel Paese. Per superare definitivamente la crisi bisogna valorizzare ogni persona capace”. Con queste parole il presidente dei vescovi cattolici greci, mons. Sebastianos Rossolatos, saluta il primo presidente della Repubblica donna, il magistrato Ekaterini Sakellaropoulou, finora presidente del Consiglio di Stato. Su Sakellaropoulou sono confluiti i voti di 261 dei 300 deputati. L’obiettivo di eleggere un capo dello Stato il più possibile condiviso è stato raggiunto anche grazie all’abile tessitura del premier di centrodestra, Kyriakos Mitsotakis (Nea Demokratia). Anche Syriza, la formazione di sinistra dell’ex capo del governo, Alexis Tsipras, ha fatto confluire i suoi voti su Sakellaropoulou. La presidente si insedierà il 13 marzo al posto di Prokopis Pavlopoulos e resterà in carica per cinque anni.