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Forum economico mondiale: Davos, lancio della campagna “un trilione di alberi”

È stata ufficialmente lanciata oggi a Davos, al Forum economico mondiale, la campagna “un trilione di alberi”, 1t.org, iniziativa che mira a piantare nel mondo questa quantità di piante (corrispondente al numero 10 alla dodicesima) talmente enorme da apparire inverosimile, entro il 2030 per offrire “soluzioni a partire dalla natura” al problema dei cambiamenti climatici. Si tratta di una campagna che vuole mettere insieme governi, settore privato, comunità locali, popolazioni indigene e comunità di fede. “Nessuno è contro gli alberi”, ha detto il manager miliardario di Salesforce Marc Benioff, testimonial e parte attiva della campagna, intervenendo in conferenza stampa oggi. Trump nel suo discorso ieri ha dichiarato la sua adesione alla campagna. La Colombia si è impegnata a piantare 180 milioni di alberi entro il 2022, nel quadro di un programma di re-forestazione già avviato nel 2019. Il presidente colombiano Ivan Duque, anche lui a Davos, ha spiegato lo sforzo che il suo Paese sta facendo per difendere il proprio patrimonio amazzonico (35% del territorio): non solo nuovi alberi saranno piantati, ma sono state create “istituzioni migliori per combattere la deforestazione e i cartelli criminali che la generano”. “Per noi gli alberi sono casa, vita, cibo, scuola” ha spiegato Hindou Oumarou Ibrahim (nella foto), geografa e attivista, presidente dell’associazione per le donne indigene e i popoli del Ciad, quindi questa iniziativa è vitale per le popolazioni indigene di tutto il mondo. Hindou ha chiesto però che i popoli indigeni siano coinvolti nell’iniziativa: non è solo questione di piantare delle piante, ha spiegato, ma “di ristabilire un ecosistema e un’armonia con la natura e quindi restituire identità a questi popoli”.

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