(Bruxelles) La Conferenza sul futuro dell’Europa “consentirà un dibattito aperto, inclusivo, trasparente e strutturato con cittadini di diversa provenienza e di ogni estrazione sociale”. La Commissione, nel presentare la propria proposta per la conferenza, che verrà valutata assieme alla risoluzione dell’Europarlamento della scorsa settimana il 28 gennaio dai ministri Ue, propone due “filoni di lavoro paralleli” per i dibattiti che dureranno due anni. “Il primo dovrebbe concentrarsi sulle priorità dell’Ue e su ciò che l’Unione dovrebbe cercare di raggiungere: lotta ai cambiamenti climatici e sfide ambientali, economia che funzioni per le persone, equità sociale e uguaglianza, trasformazione digitale dell’Europa, promozione dei nostri valori europei, rafforzamento della voce Ue nel mondo, oltre a sostenere le basi democratiche dell’Unione”. La seconda fase dovrebbe concentrarsi “sull’affrontare temi specificamente connessi ai processi democratici e alle questioni istituzionali: in particolare il sistema del candidato principale (Spitzenkandidat) e le liste transnazionali per le elezioni al Parlamento europeo”. Dubravka Šuica, vicepresidente della Commissione con il portafoglio per la democrazia e la demografia, dichiara: “La Conferenza sul futuro dell’Europa è un’occasione unica per riflettere con i cittadini, ascoltarli, impegnarsi, rispondere e spiegare”. L’intenzione è di “rafforzare la fiducia tra i cittadini e le istituzioni dell’Ue. Questa è la nostra occasione per mostrare alle persone che la loro voce conta in Europa”.