Un luogo dove “la volontà politica e la mutua cooperazione possono essere guidate e rafforzate per superare isolazionismo, individualismo e colonizzazione ideologica”. Così il Papa, nel messaggio inviato a Klaus Schwab, presidente esecutivo del “World economic forum” (Wef), definisce il meeting annuale che si svolge a Davos-Klosters (Svizzera) dal 21 al 24 gennaio. C’è bisogno di “un maggiore impegno a tutti i livelli per affrontare con più concretezza le diverse sfide che l’umanità si trova ad affrontare”, si legge nel testo, consegnato dal card. Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, in qualità di rappresentante della Santa Sede: “In questi 50 anni, abbiamo assistito a trasformazioni geopolitiche e cambiamenti significativi, dall’economia ai mercati del lavoro fino alla tecnologia digitale e l’ambiente”. “Molti di questi sviluppi hanno portato beneficio all’umanità, mentre altri hanno avuto effetti perversi e creato significative lacune nello sviluppo”, l’analisi del Papa, secondo il quale non dobbiamo mai dimenticare che “siamo tutti membri dell’unica famiglia umana”: di qui l’“obbligo morale” di “mettere la persona umana, piuttosto che il mero perseguimento del potere o del profitto, al centro delle politiche pubbliche”. Per Francesco, “le visioni materialistiche o utilitaristiche, talvolta nascoste, talvolta esaltate, portano a pratiche e strutture motivate largamente, o esclusivamente, dall’interesse egoistico”: tutto ciò conduce alla “mancanza di solidarietà e carità, che a sua volta danno origine a ingiustizie reali”. “L’autentico sviluppo umano integrale”, invece, “può prosperare solo quando tutti i membri della famiglia umana sono inclusi in esso e contribuiscono a perseguire il bene comune”. Il Papa conclude il suo messaggio ricordando l’importanza dell’“economia integrale”, al centro della Laudato si’, per “un umanesimo capace di mettere insieme i diversi campi di conoscenza, incluso quello economico, al servizio di una visione più integrale e integrata”, e lancia un appello per “la responsabilità morale nel cercare lo sviluppo integrale di tutti i nostri fratelli e sorelle”, facendo crescere “la solidarietà, specialmente con coloro che sono nel bisogno, che sperimentano ingiustizie economiche e la cui esistenza è minacciata”.