(Strasburgo) Nel rapporto sugli istituti di pena italiani, pubblicato oggi dal Comitato del Consiglio d’Europa per la prevenzione della tortura (Cpt), si segnala che la popolazione carceraria totale “ha continuato ad aumentare in modo progressivo”. Il Comitato invita quindi le autorità italiane “a garantire che ogni detenuto disponga di almeno 4 metri quadri di spazio personale vitale nelle celle collettive e ad adoperarsi per promuovere maggiormente il ricorso a misure alternative alla detenzione”. In merito ai maltrattamenti fisici che, secondo il Cpt, sarebbero stati inflitti ai detenuti da parte del personale di polizia penitenziaria, il rapporto illustra “alcuni casi di percosse (anche nei confronti di un detenuto sottoposto a regime 41-bis) su cui ha raccolto informazioni, in particolare nel carcere di Viterbo”. “Tali maltrattamenti consistevano principalmente nell’estrarre i detenuti dalla loro cella a seguito di un evento critico e nell’infliggere loro calci, pugni e colpi di manganello in luoghi non coperti da telecamere a circuito chiuso”. Il Comitato “ha potuto osservare nelle cartelle cliniche dei detenuti in questione descrizioni di lesioni corporali considerate compatibili con le accuse di maltrattamento”. Naturalmente si attende, da parte delle autorità italiane, un chiarimento o una smentita in materia.