Papa Francesco: a centro Wiesenthal, “quante offese urlate, senza curarsi di quel che si dice”. “Fare memoria per non diventare indifferenti”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Oggi, assorbiti nel vortice delle cose, fatichiamo a fermarci, a guardarci dentro, a fare silenzio per ascoltare il grido dell’umanità sofferente”. È l’analisi del Papa, che ricevendo in udienza una delegazione del “Simon Wiesenthal Center”, ha fatto notare che “il consumismo odierno è anche verbale: quante parole inutili, quanto tempo sprecato a contestare e accusare, quante offese urlate, senza curarsi di quel che si dice”. “Il silenzio, invece, aiuta a custodire la memoria”, la tesi di Francesco a 75 anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau: “Se perdiamo la memoria, annientiamo il futuro. L’anniversario dell’indicibile crudeltà che l’umanità scoprì settantacinque anni fa sia un richiamo a fermarci, a stare in silenzio e fare memoria. Ci serve, per non diventare indifferenti”.

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