Una ristretta élite di 2.153 Paperoni detiene una ricchezza superiore al patrimonio di 4,6 miliardi di persone, mentre alla metà più povera della popolazione resta meno dell’1%. Le 22 persone più ricche del mondo hanno una ricchezza che supera quella di tutte le donne dell’Africa. Intanto in Italia il 30% dei giovani occupati guadagna meno di 800 euro al mese, e il 13% degli under 29 italiani versa in condizione di povertà lavorativa. Come ogni anno, alla vigilia del World Economic Forum di Davos, Oxfam lancia il suo nuovo report sulle disuguaglianze nel mondo, intitolato “Time to care – Avere cura di noi“. L’1% più ricco del mondo, sotto il profilo patrimoniale, deteneva infatti a metà 2019 più del doppio della ricchezza netta posseduta da 6,9 miliardi di persone. Al contrario la quota di ricchezza della metà più povera dell’umanità – circa 3,8 miliardi di persone – non sfiorava nemmeno l’1%. Se le distanze tra i livelli medi di ricchezza dei Paesi si assottigliano, la disuguaglianza di ricchezza cresce in molti Paesi. Nel mondo il 46% delle persone vive con meno di 5.50$ al giorno e restano forti disparità nella distribuzione dei redditi, soprattutto per chi svolge un lavoro. Con un reddito medio da lavoro pari a 22$ al mese nel 2017, un lavoratore collocato nel 10% con retribuzioni più basse, avrebbe dovuto lavorare quasi tre secoli e mezzo per raggiungere la retribuzione annuale media di un lavoratore del top-10% globale. “Solo politiche veramente mirate a combattere le disuguaglianze potranno correggere il divario enorme che c’è tra ricchi e poveri. Tuttavia, solo pochissimi governi sembrano avere l’intenzione di affrontare il tema”, denuncia Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne di Oxfam Italia.