“Il cerchio magico” è il nome scelto da un gruppo di detenute della casa circondariale di Latina che partecipano a un progetto di lettura e scrittura creativa promosso dalla Caritas diocesana di Latina-Terracina-Sezze-Priverno. L’idea del nome “è arrivata da una delle donne, ispirandosi all’omonimo gioco che il figlio faceva alla scuola dell’infanzia – racconta il coordinatore del progetto, Pietro Gava –: si entrava nel cerchio e si parlava delle proprie emozioni. Come andare oltre un muro almeno grazie alla fantasia”. L’iniziativa, nata dal gruppo di volontari della Caritas che portano avanti uno sportello di ascolto nella struttura di via Aspromonte, vuole creare un ponte comunicativo fra l’interno e l’esterno del carcere usando lo strumento della letteratura come attività per la comprensione del mondo e coinvolgendo anche istituzioni, associazioni, librerie, editori, scuole e gruppi di lettori. “Siamo convinti che la cultura sia una leva strategica per favorire l’inclusione sociale, contrastare le disuguaglianze e le discriminazioni. Pensiamo che la lettura e la scrittura possano essere occasione di crescita”, aggiunge Gava. E all’interno del progetto, proprio questo pomeriggio una sala del carcere di Latina ospiterà la proiezione del film “Sezione femminile” di Eugenio Melloni, nato da un laboratorio di cinema diretto dal regista in un’altra casa circondariale, che racconta la vita nel carcere, tra ferite e desiderio di rieducazione.