(Bruxelles) La definizione del concetto, della struttura, degli obiettivi e dei tempi della Conferenza “deve essere uno sforzo veramente congiunto da parte del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione europea”. Lo si legge nel documento sul quale sta lavorando la Commissione Ue, da rendere noto il 22 gennaio, in vista della Conferenza sul futuro dell’Europa. Tale cooperazione dovrebbe assumere la forma di una dichiarazione comune delle tre istituzioni, aperta ad altri firmatari, tra cui istituzioni, organizzazioni e parti interessate. I parlamenti e gli attori nazionali e regionali dovrebbero avere “un ruolo importante da svolgere nella Conferenza e dovrebbero essere incoraggiati a tenere eventi relativi alla Conferenza” stessa. L’intento è far sì che la Conferenza esca dai palazzi della politica per “raggiungere ogni angolo dell’Ue”. La Conferenza dovrebbe essere incentrata in primo luogo sulle ambizioni principali dell’Unione, come indicato nelle sei priorità politiche della Commissione e nell’agenda strategica del Consiglio europeo. Queste includono la lotta contro i cambiamenti climatici e le sfide ambientali, un’economia che funziona al servizio delle persone, equità sociale e uguaglianza, trasformazione digitale dell’Europa, “promozione dei nostri valori europei”, il rafforzamento della voce dell’Ue nel mondo e il consolidamento delle basi democratiche dell’Unione.
“Mentre questi argomenti dovrebbero inquadrare il dibattito, non dovrebbero limitare la portata della Conferenza. I cittadini dovrebbero essere liberi di concentrarsi su ciò che considerano importante”. La seconda parte della Conferenza, secondo la proposta della Commissione, dovrebbe concentrarsi sull’affrontare temi “specificamente collegati ai processi democratici e alle questioni istituzionali, compreso il sistema dei candidati principali (Spitzenkandidaten) per l’elezione del presidente della Commissione europea e le liste transnazionali per le elezioni al Parlamento europeo.