“Come popolo venezuelano, conosciamo le sofferenze subite negli ultimi anni, ma per quanto il popolo venga spremuto, esso, con dignità, sa che c’è sempre un domani che rafforzerà lo spirito combattivo nella ricerca del bene comune, la verità e la libertà. Non si può tornare indietro”. Lo scrive il presidente della Conferenza episcopale venezuelana, mons. José Luis Azuaje, arcivescovo di Maracaibo, nel messaggio per il nuovo anno, nel quale fa riferimento al mistero del Natale, mettendo in evidenza che “quando nacque Gesù esistevano tutti i mali che oggi troviamo nel nostro Paese”. Mons. Azueje cita, in particolare, l’impoverimento causato dai governanti, la violenza e la minaccia delle armi, la migrazione forzata. In tale situazione, è decisivo “camminare verso il futuro assumendo il presente con le avversità di ciascun momento, questa è la proposta di vita. Non si tratta solo di guardare al futuro, ma di camminare verso di esso, di impegnarsi direttamente per esso”.
Prosegue il presidente dei vescovi venezuelani: “Accogliamo il nuovo anno a partire dalle nostre situazioni di vita, quelli che sono soli, perché la loro famiglia è emigrata, vadano al presepio e abbraccino la famiglia di Betlemme, anch’essa migrante; e abbraccino i propri cari, con l’impegno di ‘essere soggetti’ di questa storia, per fare di essa una storia viva del popolo e per non lasciare che gli altri la trasformino in una finzione”.