Intorno al Messaggio di Papa Francesco per la 53ª Giornata mondiale della pace si è sviluppata l’omelia pronunciata ieri pomeriggio in cattedrale dall’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nella solennità di Maria Santissima Madre di Dio e nella Giornata mondiale della pace. Citando ampi stralci del documento pontificio che ha invitato a leggere integralmente, l’arcivescovo ne ha sottolineato “tre parole chiave: speranza, memoria, conversione ecologica”. “Il Papa – ha spiegato – collega pace a speranza”. Vivere in pace, infatti, “è la speranza che abita nel cuore di ogni persona, di ogni famiglia, di ogni società e di tutta l’umanità. Sperare nella pace è la forza che sostiene nei momenti di doloroso conflitto e fa lottare per trovare una soluzione”. E la speranza “si nutre di memoria”. Quest’ultima infatti “tiene viva la coscienza di quanto terribile sia l’infermo in cui l’umanità può cadere quando rinuncia alla pace scegliendo il conflitto e la guerra. E oggi l’inferno che si scatenerebbe è inimmaginabile”. La memoria, ancora, “non ci fa perdere il ricordo di grandi testimonianze di uomini e donne che, anche mezzo all’inferno della guerra, hanno continuato a lottare per la pace”. Infine, la conversione ecologica. “Per vivere una sana ecologia – avverte Mazzocato – è necessario ricordare che tutto l’universo e la nostra terra vengono dalla bontà, onnipotenza e fantasia del nostro Dio Creatore e tutto è orientato a sua lode e gloria”. A conclusione dell’omelia il presule ricorda: “Sono costruttori di pace coloro che sono sostenuti nel cuore da una forte speranza. La Santa Famiglia, ci sia di grande esempio”.