Diocesi: card. Betori (Firenze), “fraternità, riconciliazione e conversione ecologica per costruire la pace”

Il Messaggio di Papa Francesco per la 53ª Giornata mondiale della pace, “La pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica”, è stato al centro dell’omelia pronunciata ieri pomeriggio in cattedrale dall’arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori, nella solennità di Maria Santissima Madre di Dio e nella 53ª Giornata mondiale della pace. Citando ampi stralci del documento, il presule sottolinea il monito del Pontefice: per costruire la pace, “dobbiamo perseguire una reale fratellanza, basata sulla comune origine da Dio ed esercitata nel dialogo e nella fiducia reciproca”. “La fraternità tra gli uomini – spiega Betori – parte dal dialogo che deve essere instaurato oltre ogni confine che può creare divisioni, un dialogo che, secondo Papa Francesco, deve essere ‘un dialogo un convinto dialogo di uomini e donne che cercano la verità al di là delle ideologie e delle opinioni diverse. [] Nell’ascolto reciproco possono crescere anche la conoscenza e la stima dell’altro, fino al punto di riconoscere nel nemico il volto di un fratello'”. La seconda condizione che il Papa indica è l’impegno per la riconciliazione: “Solo scegliendo la via del rispetto si potrà rompere la spirale della vendetta e intraprendere il cammino della speranza”. Occorre “trovare nel profondo del cuore la forza del perdono e la capacità di riconoscerci come fratelli e sorelle”. Infine, chiosa Betori, Francesco “proietta l’impegno per la costruzione della pace sull’orizzonte di quella che egli definisce ‘conversione ecologica'” che “ci conduce a un nuovo sguardo sulla vita, considerando la generosità del Creatore che ci ha donato la Terra e che ci richiama alla gioiosa sobrietà della condivisione” e “va intesa in maniera integrale”. “Accogliamo questo insegnamento del Papa e viviamo per ridare speranza alla pace, aprendoci al dialogo fraterno, intessendo la trama della riconciliazione, promuovendo la conversione ecologica”, la conclusione dell’arcivescovo.

 

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