(Bruxelles) In un contesto in cui le famiglie non riescono più a pensare in prospettive di lungo periodo e “il pensare a breve termine sta distruggendo i valori della nostra economia e mina gli sforzi per attuare politiche di sviluppo sostenibile”, una risposta può arrivare dai servizi di welfare aziendale, nuova forma di compensazione, conveniente per le imprese, per i dipendenti e per la società in generale, ma dai costi inaccessibili per le Pmi. Questo dice un “libro bianco” pubblicato per conto della Fondazione Sallux e che sarà il punto di partenza per una riflessione su “Piccole e medie imprese e il welfare familiare: una sfida per il futuro dell’Europa”, nel contesto di una colazione di lavoro al Parlamento europeo il 21 gennaio. Il confronto è organizzato dalla Federazione delle associazioni familiari cattoliche in Europa (Fafce). Ad aprire i lavori l’eurodeputato Karlo Ressler (Ppe) e, dopo i saluti del presidente Fafce Vincenzo Bassi, Paul Dembinski, economista polacco, docente all’Università di Friburgo, illustrerà lo stato della questione. Le “soluzioni possono arrivare da politiche pubbliche adeguate e condivisione delle migliori pratiche a livello Ue”, spiegano gli organizzatori. A confrontarsi su questo punto alcuni eurodeputati (la rumena Clotilde Armand – Renew europe, il tedesco Helmut Geuking – Conservatori e riformisti, l’italiana Patrizia Toia – Socialisti e democratici) con Deša Srsen (gabinetto della vicepresidente della Commissione Dubravka Šuicaun). A un mese dell’avvio della nuova Commissione, è questo il momento di “parlare con chiarezza di queste sfide”.