Domenica della Parola di Dio: mons. Fisichella, no a “sciatteria” nelle omelie, non servono “improvvisatori”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“I cattolici devono sentire il bisogno di recuperare il contatto con la Parola di Dio”. Ne è convinto mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, intervenuto oggi durante la presentazione, presso la Sala Stampa della Santa Sede, della prima Domenica della Parola di Dio, che si celebra per la prima volta domenica 26 gennaio. “Le persone ascoltano la Bibbia, di fatto, esclusivamente quando vanno a messa la domenica”, ha fatto notare il vescovo: “Tutti hanno la Bibbia in casa, è il libro più diffuso, ma non è sufficiente”. In questo contesto, la Domenica della Parola di Dio, istituita da Papa Francesco con la lettera apostolica Aperuit illis – può restituire forza al nostro popolo perché si recuperi il tempo che abbiamo perduto”. “Oggi il lettorato viene dato solo a chi si prepara al sacerdozio, mentre noi vediamo che nelle nostre parrocchie il primo che capita viene chiamato a leggere”, ha denunciato Fisichella a proposito dell’attenzione che, invece, il suo dicastero si appresta a dare, nei prossimi anni, alla formazione dei laici al lettorato: “C’è bisogno di persone non solo che sappiano leggere, ma che sappiano cosa si sta leggendo”. A proposito delle omelie, Fisichella ha invitato i nostri preti “a non farsi improvvisatori nel comunicare la Parola di Dio”: “Il popolo di Dio ha diritto di ascoltare la Parola di Dio e di avere una spiegazione coerente della Parola di Dio, non di quello che il sacerdote pensa in quel momento”, l’antidoto alla “sciatteria” che oggi possiamo riscontrare frequentando la messa domenicale.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Riepilogo