Cile: crolla la fiducia del popolo verso il governo, ancora forte il consenso verso protesta e nuova Costituzione

Precipita la fiducia dei cileni nel governo di Sebastián Piñera, ma anche quella in tutte le principali istituzioni del Paese. Lo rivela un’inchiesta sull’opinione pubblica nazionale del Centro di studi pubblici (Cep), secondo cui il gradimento del Governo è attualmente del 5%. Come accennato, si tratta di una sfiducia generalizzata. Il tasso di gradimento del Congresso è del 3%, quella verso i partiti del 2%. Ben il 72% dei cileni afferma di non avere in questo momento una posizione politica, mentre il 15% si dice di sinistra, il 7% di destra e il 6% di centro. La sfiducia, però, coinvolge tutte le istituzioni: quella verso le Forze armate è calata al 24%, quella verso i Carabinieri al 17%. Mai così bassa anche la fiducia verso la Chiesa cattolica (14%), meno degli evangelici (17%). Il gradimento dei sindacati è al 18% (stabile), quello verso le imprese private crolla al 7%, così come quello verso il sistema giudiziario (6% i pubblici ministeri, 8% i Tribunali). Per il 61% il Paese è in una fase di stasi, per il 32% in decadenza e solo per il 6% sta progredendo. Lievemente più alta la fiducia nell’informazione, soprattutto attraverso i social (28%) e le radio (29%). Ancora forte, invece, anche se in modo generico, il consenso verso le manifestazioni di protesta iniziate lo scorso ottobre: il 55% le ha sempre appoggiate, il 7% le ha appoggiate in un secondo momento, il 15% ha una posizione neutrale o di attesa, il 10% ha ritirato l’iniziale appoggio, l’11% la condanna. Quasi un cileno su tre ha partecipato ad almeno una manifestazione dall’inizio delle proteste. Il 64% ritiene che i Carabinieri abbiano violato spesso i diritti umani nel reprimere le manifestazioni, il 24% a volte. Per quanto riguarda il dibattito sulla nuova Costituzione, il 67% la chiede e il 56% prevede che una nuova Carta potrà migliorare le cose nel Paese. Secondo i cileni intervistati nell’inchiesta, i motivi più importanti della protesta sono, nell’ordine, la diseguaglianza, le pensioni basse, l’alto costo della vita, la cattiva qualità del sistema sanitario. Tra i problemi più urgenti da risolvere, di conseguenza, i cileni indicano: le pensioni (64%), la salute (46%), la scuola e l’educazione (38%). L’indagine è stata condotta su un campione di circa 1.500 cittadini e ha un margine d’errore del 3%.

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