“La tecnologia non prenderà mai il nostro posto. Ci sarà sempre bisogno di bravi giornalisti”. Ne è convinto Alessandro Gisotti, vicedirettore editoriale del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, che aprendo la giornata di incontro organizzata oggi alla Pontificia Università Santa Croce in occasione della quinta edizione del Premio “De Carli” ha messo in guardia dalla “paura che il valore del nostro lavoro si stia dissolvendo”, a causa della presenza sempre più pervasiva dei social media. “Il giornalista che fa domande scomode fa bene il suo mestiere”, ha proseguito Gisotti, citando l’omaggio di Papa Francesco ai comunicatori, a conclusione dell’incontro in Vaticano sugli abusi. “Per informare, devi prima informarti, e informarti bene”, ha ricordato il relatore menzionando un insegnamento del suo maestro, padre Federico Lombardi. “Ciò che rende attraente il fatto religioso è l’incontro”, la tesi di Gisotti sul tema della tavola rotonda: “I Vangeli sono pieni di incontri inestimabili. L’incontro è ciò che rende il fatto religioso vivo, perché – come dice Benedetto XVI – la fede cristiana non è una grande idea o una teoria, ma l’incontro con una Persona”.